Paradontologia

Paradontologia

I miei denti si muovono…cosa mi sta succedendo?

La malattia parodontale

La malattia parodontale, comunemente detta “piorrea”, è un processo infiammatorio cronico causato dalla placca batterica che determina la perdita progressiva del sostegno dei denti fino alla loro inevitabile perdita. Tale processo può avvenire a qualsiasi età.

 

I sintomi

Essendo un processo infiammatorio cronico, la malattia parodontale è generalmente asintomatica (non c’è dolore). Quindi di solito è il dentista che, con un’accurata visita parodontale rileva la presenza o meno della malattia

I sintomi più comuni che anche il paziente può avvertire sono:

  • sanguinamento, abbassamento delle gengive e sensazione di freddo
  • aumentata mobilità dei denti
  • alitosi
  • dolore nel caso si formino ascessi (fase acuta della malattia parodontale)

Come evolve la malattia paradontale?

La malattia evolve secondo degli stadi che sono correlati a dei sintomi:

  • Assenza di malattia

La gengiva ha un colore rosa, non sanguina.

Se si inserisce una sonda (una punta millimetrata) nel solco gengivale, questa entra per massimo 2-3 mm.

Un eventuale accumulo di placca determina in qualche giorno il passaggio allo stadio successivo

  • Gengivite

La gengiva è arrossata e presenta sanguinamento spontaneo o provocato dalla mmasticazione o dallo spazzolamento. Il sondaggio parodontale può essere aumentato a causa del rigonfiamento dei tessuti infiammati.  La gengivite è reversibile se si provvede ad un accurato spazzolamento giornaliero. La mancanza di igiene orale determina il passaggio alla fase di parodontite.

  • Parodontite

La gengiva è arrossata e sanguinante. I denti possono apparire “più lunghi” a cause della retrazione gengivale che spesso accompagna la perdita di osso di supporto. Il sondaggio è notevolmente aumentato a causa della perdita di osso e del distacco della gengiva dal dente (tasca parodontale).

 

 Come possiamo fare diagnosi di malattia paradontale?

La diagnosi della gravità di parodontite si basa su diversi dati, clinici e strumentali:

  • Presenza del sanguinamento
  • Entità del sondaggio attorno ai denti
  • Mobilità e spostamento dei denti
  • Status radiografico che permette di osservare il livello dell’osso.

 

Terapia

La parodontite progredisce nel tempo perché non è possibile pulire all’interno della tasca con spazzolino o colluttori. Se si vogliono salvare i denti è necessario un trattamento specialistico.

Presupposto indispensabile per il successo della terapia parodontale è l’accurata igiene orale domiciliare del paziente, in modo da eliminare la placca batterica che è la causa della parodontite.

Ottenuto questo primo obiettivo, il dentista può procedere con il trattamento, che si può schematizzare in 3 fasi:

  • Fase igienica: il dentista pulisce accuratamente in profondità le tasche parodontali, togliendo la placca e il tartaro sottogengivale. Dopo 1 mese e mezzo si ripete la visita parodontale per vedere i miglioramenti.
  • Fase chirurgica (se necessaria): dove sono presenti ancora sondaggi dovuti alla probabile presenza di residui di tartaro sottogengiva occorre eliminarli con degli interventi alle gengive.
  • Fase di mantenimento: una volta ottenuta la guarigione, è fondamentale evitare la recidiva. Questa può essere prevenuta con l’accurato spazzolamento domiciliare e con controlli trimestrali di igiene da effettuarsi presso lo studio. Così facendo, è probabile il successo a lungo termine della terapia.