Disfunzioni temporo-mandibolari

Disfunzioni temporo-mandibolari

Che cosa sono i disturbi temporo-mandibolari?

I disordini temporomandibolari sono patologie che colpiscono l’articolazione temporomandibolare ed i muscoli masticatori. Costituiscono la principale causa di dolore al volto di natura non-odontogena, cioè non causato da qualche problema dei denti. Statisticamente questi disturbi colpiscono più frequentemente le donne tra i 40 e 50 anni.

I pazienti con disordini temporomandibolari lamentano almeno uno tra i tre seguenti segni e sintomi principali:

  1. rumori all’articolazione temporo-mandibolare (click articolari)
  2. dolore ai muscoli della faccia e nella zona al davanti o vicino all’orecchio
  3. difficoltà ad aprire correttamente la bocca senza sforzo o senza dolore
  4. cefalea o nevralgie

Nei pazienti con disordini temporomandibolari, la presenza di dolore è l’elemento principale che deve far pensare alla necessità di intraprendere un trattamento.

Quali sono le cause delle disfunzioni temporomandibolari?

L’origine dei disturbi temporo-mandibolari è da ricercare nella combinazione tra problemi anatomici articolari, contratture e tensioni muscolari, bruxismo e serramento dei denti, problemi psicologici.

 

Quali sono le possibili terapie?

Il trattamento dei disordini temporomandibolari si avvale di diverse strategie:

  • placche occlusali di svincolo per alleviare i carichi muscolari ed articolari
  • gestione della tensione emotiva che porta al sovraccarico dei muscoli masticatori
  • esercizi di fisioterapia aspecifica per mobilizzazione mandibolare
  • terapia farmacologica sistemica (antiinfiammatori e miorilassanti)

 

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi della patologia avviene attraverso l’esame obiettivo durante la quale si controlla la presenza di schiocchi delle articolazioni o dolore muscolare posizionando le dita sul viso del paziente mentre apre e chiude la bocca. Questa valutazione permette anche di verificare la presenza di un’apertura anomala o una dislocazione della mascella.

La visita viene completata con esami strumentali quali ecografie, tac e risonanza magnetica per confermare la problematica.