Chirurgia orale

Denti del giudizio

Uno dei principali obiettivi dell’odontoiatria è quello di conservare il più a lungo possibile i denti naturali. Anche i denti del giudizio sani e correttamente posizionati costituiscono un patrimonio prezioso per la bocca.  Se però la mandibola e la mascella non sono abbastanza larghe da poterli alloggiare questi denti non riescono a portarsi in arcata e rimangono così inclusi interamente o parzialmente nei tessuti, assumendo posizioni irregolari: più di frequente risultano inclinati e distesi in avanti verso il secondo molare, talvolta con gli apici delle radici a stretto contatto con il nervo mandibolare.

 

Quali sono le conseguenze cliniche di inclusioni e malposizioni?

  • Infezioni ricorrenti delle mucose circostanti (pericoronariti) che possono essere causa di dolore, gonfiore e difficoltà ad aprire la bocca.
  • Lesioni cariose del dente del giudizio o delle radici del secondo molare.
  • Riassorbimento e perdita di supporto osseo a carico del secondo molare.
  • Possibile spostamento dei denti vicini

 

Si possono prevenire i dolori legati al dente del giudizio?

Quando il dente del giudizio provoca dolori si è costretti ad estrarlo in urgenza, ma è possibile prevenire questi fastidi programmando l’estrazione in anticipo, per poter eseguire l’intervento in sicurezza e con il massimo confort sia durante, sia dopo.

Come in ogni ambito della medicina, la prevenzione è sempre la strategia migliore: in particolare, ci sono alcuni momenti della vita in cui è importante sottoporsi a una visita di controllo che può intercettare eventuali problemi futuri a carico dei denti del giudizio:

Tra gli 8 e 10 anni, mediante una visita ortodontica e una OPT (radiografia panoramica), è possibile individuare se i denti del giudizio sono presenti e soprattutto se la loro direzione di crescita è corretta.

In caso contrario è possibile procedere all’estrazione dei germi di questi denti (germectomia), che in questa fase sono piccoli e semplici da estrarre, per evitare di avere maggiori problemi e difficoltà nell’estrazione durante l’età adulta.

Se entro i 18-20 anni i denti del giudizio non sono comparsi in bocca, significa che o sono assenti oppure sono cresciuti orizzontalmente.   Occorre perciò estrarli quanto prima in modo da evitare che possano danneggiare la radice dei molari vicini, oppure che si avvicinino troppo al nervo mandibolare, cosa che renderebbe l’estrazione più complessa e rischiosa.

Il momento più favorevole per l’estrazione è la fascia d’età tra i 13 e i 18 anni.

 

Cosa aspettarsi dopo un’estrazione dei denti del giudizio

  • Gonfiore: raggiunge il massimo nella giornata successiva all’estrazione e di norma dura 2/3 giorni.
  • Sanguinamento: se lieve è normale per le prime 24 ore e predispone ad un’ottima guarigione.
  • Dolore: raggiunge il massimo quando passa l’effetto dell’anestesia, quindi è sufficiente assumere un antidolorifico poco dopo l’intervento.
  • Alveolite post estrattiva: può iniziare 3/4 giorni dopo l’estrazione, quando nel sito di estrazione non si è formato un coagulo stabile.